La breve storia di una lunga battaglia vinta in difesa dei cittadini consumatori.

Nel giugno del 2015 ho presentato la prima interrogazione parlamentare per chiedere al Governo un intervento sul tema delle bollette di conguaglio da migliaia di euro recapitate ogni anno nelle case di milioni di cittadini italiani. 

Le risposte ottenute durante la discussione mi sono parse insufficienti e mi hanno spinto a chiedere un’azione urgente e immediata per fermare un problema così grave, attraverso un atto più incisivo: la mozione parlamentare. 

Nel novembre del 2015 la mia mozione, in cui si chiedevano interventi normativi su questo tema ed una moratoria per i maxiconguagli, fu discussa e approvata all’unanimità dalla Camera, ma il Governo, nei due anni successivi, non ha mai dato corso agli impegni votati in Aula. 

Per questo l’anno successivo, nel 2016, sono tornato ad occuparmi della vicenda presentando una proposta di legge su questo specifico argomento. 

A luglio 2017, nella prima occasione utile, ho provato ad inserire il testo della mia proposta di legge come emendamento al ddl Concorrenza in discussione alla Camera. L’emendamento, sostenuto da molti gruppi, viene respinto in Aula, ma il dibattito che ne scaturisce in Assemblea apre, di fatto, la strada all’immediato esame della pdl in commissione Attività produttive. 

Il 5 dicembre 2017, dopo 4 mesi di lavoro in commissione, nel corso del quale il testo viene approfondito e migliorato grazie al contributo delle associazioni dei consumatori, degli operatori del settore e di tutte le forze politiche, la proposta viene approvata all’unanimità dall’Aula della Camera. 

Essendo quasi terminata la Legislatura, poiché la stessa proposta di legge avrebbe rischiato di finire su un binario morto al Senato, ho fatto la scelta di rinunciare al percorso di approvazione naturale, e ho provato ad inserire la proposta come emendamento sottoscritto da tutti i gruppi politici nella Legge di Bilancio per il 2018.

Il 17 dicembre 2017, la Commissione Bilancio approva all’unanimità l’emendamento a mia prima firma, e, dopo il via libera dell’Aula della Camera e di quella del Senato, la norma entra in vigore dal 2018, con la pubblicazione della Legge di Bilancio in Gazzetta Ufficiale.